L’ ultimo pasto prima dell’ inverno

Una farfalle della specie Vanessa atalanta

E’ arrivato l’autunno, le giornate si accorciano i colori si scaldano e il divano si fa sempre più comodo.
Per chi come me è cresciuto nella frenetica riviera romagnola, l’arrivo dell’autunno è sempre stato un’evento piacevole, il delirio estivo svanisce , i ritmi rallentano e il profumo del mare nascosto nella stagione estiva, da creme abbronzanti e doposole, torna a riempire le stradine lungo la costa.
Il pensiero viaggia, i progetti prendono forma e ci si prepara all’arrivo del freddo.
In natura la lotta per la sopravvivenza è sempre presente, piante e animali devono sempre stare allerta, mimetizzarsi, difendersi, scappare,volare via, nascondersi, evolversi, con un  unico obbiettivo: salvare la specie. Così, mentre noi ci godiamo le miti temperature autunnali, la natura si affretta a prepararsi per l’inverno; alcune piante muoiono lasciando la loro eredità a piccoli semi, altre si addormentano facendo cadere le loro foglie con le quali si sono godute i caldi raggi del sole estivo.

Apis mellifera

C’è chi sceglie di scappare dall’ inverno come alcuni uccelli e chi invece rimane.
E così L’autunno per molti animali, sia migratori che stanziali, è la stagione dei rifornimenti, l’ultima grande abbuffata prima del grande viaggio o del  lungo inverno.
Anche nel mondo degli insetti questa stagione è cruciale, sopravvivono infatti all’ inverno da milioni di anni e in questo tempo, hanno sviluppato molte tecniche per passare la stagione fredda.
Per esempio alcune farfalle, che sono tra gli insetti comunemente più apprezzati per il loro aspetto delicato e i loro colori sgargianti, passano  l’inverno sotto forma di crisalide o pupa, altre da insetto adulto come la Vanessa atalanta che con l’arrivo del freddo, si nasconde in qualche anfratto ed entra in uno stato di quiescenza, rallentando il metabolismo per poi risvegliarsi in primavera.

Vanessa atalanta

Alcune vespe, grazie alle loro possenti mandibole, costruiscono  la loro tana scavando e modellando il legno, proteggendosi in questo modo dalle numerose avversità dell’inverno.
In questa stagione non è difficile osservare le femmine di mantide, con l’addome bello gonfio di uova.
Spesso si possono trovare sullo stelo di un fiore pronte a scattare con le loro zampe raptatorie per catturare l’ ultimo pasto.
Grazie a queste ultime energie, la mantide riuscirà a completare il suo ciclo vitale, deponendo fino a 100 uova che, nella successiva primavera daranno alla luce a una nuova agguerrita generazione decisa a combattere per la  sopravvivenza .

 Tommaso Campana

Ameles spallanzania